di Giuseppe Cillo
Dagli States, Università of California (Berkeley), un nuova testimonianza a supporto dell’agricoltura sostenibile nel contesto del fenomeno del Climate Change. Il professor Whendee Silver del Dipartimento di Scienze Ambientali, Politiche e Management, sostiene che l’adozione delle pratiche conservative e l’utilizzo di nuove soluzioni per il miglioramento della fertilità dei suoli, possono catturare carbonio dall’atmosfera (immagazzinandolo nel terreno) ed abbassare le temperature del globo di quasi mezzo grado Celsius. Il progetto del professor Silver, finanziato dalla Rathmann Family Foundation, con il supporto aggiuntivo dell’Ufficio di Scienza del Dipartimento di Energia degli Stati Uniti, ha simulato degli scenari che, a livello mondiale, potrebbero riportare le lancette del nostro geo-orologio all’epoca pre Rivoluzione industriale.
“Better land management practices can sequester enough carbon to lower global temperatures”, pubblicato sulla rivista online Science Advances, dimostrata che le operazioni agronomiche quali la semina delle colture di copertura, la gestione sostenibile dei pascoli e la coltivazione delle leguminose, qualora fossero effettuate a livello mondiale, potrebbero apportare considerevoli benefici agroambientali al nostro pianeta Terra. Se tutti gli Stati rispettassero i vincoli e gli accordi sottoscritti nel Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) e quindi “stressassero meno il suolo”, entro il 2100, le riduzioni delle emissioni di CO2 potrebbero comportare una diminuzione delle temperature globali di 0,26 gradi Celsius – quasi mezzo grado Fahrenheit. La somministrazione di carbone vegetale (Biochar), potrebbe raddoppiare l’accumulo di carbonio organico con una diminuzione delle temperature globali di 0,46 gradi Celsius.
«L’agricoltura è una delle cause dei cambiamenti climatici – ha detto Silver – tuttavia, ciò che è eccitante è che il suolo sul quale coltiviamo è un immagazzinatore di carbonio».
Dalla comunità scientifica una nuova testimonianza che suggerisce agli operatori del sistema agroalimentare un sistema di engagement: rendere più sostenibile la gestione agronomica delle colture per consentire loro di catturare anidride carbonica attraverso la fotosintesi e depositare carbonio nel suolo.